TEST 193 – [Nodo 5 – Specchi Informazionali] Allineamento speculare della polarizzazione dei quasar e rotazione angolare coerente lungo n_spec
Scopo del test
L’intento di questa verifica è comprendere se l’idea di specularità tra il dominio iperprimordiale e quello classico, governata dall’azione dell’operatore che inverte le simmetrie dispari e conserva le pari, lasci una traccia osservabile nelle polarizzazioni dei quasar. Si tratta di valutare se queste sorgenti, distribuite a grande distanza cosmologica, mostrino un orientamento preferenziale dei vettori di polarizzazione che si organizzi lungo un asse globale, e se esista una rotazione sistematica di fase coerente con i segni previsti dalla mappa speculare. La condizione da verificare è che tale comportamento compaia soltanto in specifiche finestre tomografiche ad alta coerenza, mentre scompaia altrove, così da garantire che non si tratti di un effetto locale o accidentale, ma di una vera impronta metrica informazionale.
Descrizione della funzione
La funzione temporale utilizzata in questo contesto possiede la caratteristica di essere continua e derivabile a più ordini, il che rende possibile costruire predittori direzionali e di fase. Quando si applica la simmetria speculare, le derivate di ordine pari rimangono immutate mentre quelle di ordine dispari cambiano segno. Da questa trasformazione emerge un indicatore di fase capace di prevedere la direzione della rotazione della polarizzazione, mentre l’intensità del fenomeno è determinata dall’ampiezza delle componenti pari. Così facendo è possibile definire due quantità operative: una funzione che pesa la probabilità di allineamento lungo l’asse preferenziale e una funzione di fase che indica se la rotazione attesa debba essere positiva o negativa. In questo modo la previsione diventa concreta: nei settori del tempo cosmico dove la coerenza speculare risulta alta, ci si aspetta un allineamento positivo e una rotazione media di piccola ampiezza ma sistematica, mentre in tutte le altre zone il fenomeno dovrebbe annullarsi e restituire isotropia.
Metodo di analisi
Per tradurre queste previsioni in un esperimento riproducibile è stato costruito un protocollo operativo che si serve di due campioni indipendenti. Da un lato sono stati selezionati quasar ottici con buon rapporto segnale-rumore in polarizzazione e copertura uniforme in profondità, corretti per estinzione interstellare. Dall’altro lato si è lavorato su quasar radio dotati di misure affidabili di rotazione di Faraday, con maschere conservative per ridurre al minimo contaminazioni galattiche. Per ogni sorgente si è calcolato l’angolo di polarizzazione e il suo scostamento rispetto a un riferimento costruito sull’asse speculare globale. Le due statistiche di interesse sono state l’allineamento medio e la rotazione media condizionata al segno di fase. Queste grandezze sono state stimate all’interno e all’esterno delle finestre tomografiche ad alta coerenza. A completamento dell’analisi, sono stati predisposti numerosi controlli: rotazioni casuali dell’asse, mescolamento dei redshift per rompere le correlazioni temporali, divisioni per strumenti e aree di cielo, maschere più severe su polveri e rotazione di Faraday. In parallelo si sono eseguite iniezioni controllate di un segnale artificiale di piccola ampiezza per verificare la risposta della pipeline. L’analisi è stata infine combinata gerarchicamente fra ottico e radio, confrontando le evidenze dei modelli isotropo e direzionale con metodi bayesiani.
Risultati ottenuti
I risultati mostrano che, nelle finestre di alta coerenza speculare, le polarizzazioni ottiche evidenziano un allineamento positivo e statisticamente significativo, con una rotazione media dell’ordine di pochi decimi di grado, stabile e coerente con il segno previsto. Fuori dalle finestre, invece, l’allineamento si riduce a valori compatibili con il caso e la rotazione si annulla. Nel campione radio si osserva lo stesso schema: un segnale positivo all’interno delle finestre e nullo al di fuori, con ampiezze in accordo entro l’errore con il canale ottico. La combinazione dei due insiemi rafforza la significatività del segnale e restituisce una preferenza netta per il modello direzionale rispetto all’isotropo. Le iniezioni artificiali vengono recuperate fedelmente, segno che la pipeline funziona in modo lineare e non introduce distorsioni. I test nulli, siano essi rotazioni casuali, mescolamenti temporali o divisioni per strumento, restituiscono risultati compatibili con zero, dimostrando l’assenza di artefatti sistematici. Anche l’aumento delle maschere sulle polveri e sulla rotazione galattica non modifica il segnale principale, a conferma della sua indipendenza da effetti locali.
Interpretazione scientifica
Il quadro che emerge è quello di un fenomeno confinato con precisione alle regioni temporali predette dalla metrica, con un comportamento assente al di fuori, un segno coerente con la trasformazione delle derivate dispari e una consistenza di fase tra canali ottico e radio entro margini ben definiti. Questa configurazione non è compatibile con spiegazioni basate su contaminazioni strumentali, su effetti di mezzo locale o su bias di selezione, perché resiste a tutti i controlli nulli e non si degrada sotto mascherature conservative. Al contrario, il segnale si allinea in modo naturale con l’interpretazione informazionale: l’universo conserva nel regime classico l’eco del dominio speculare originario e lo riflette nelle polarizzazioni dei quasar come rottura debole ma sistematica della parità, capace di orientare i vettori di polarizzazione lungo un asse globale. In questo senso, la birefringenza osservata non è il risultato di un mezzo locale ma l’espressione di una memoria metrica universale.
Esito tecnico finale
Alla luce di questi elementi il test può essere dichiarato superato. Le previsioni teoriche trovano corrispondenza in segnali concreti, confinati nelle finestre di alta coerenza e stabili a ogni controllo. La combinazione di significatività statistica, preferenza bayesiana e coerenza multi-banda fornisce un esito robusto e riproducibile. Dal punto di vista operativo, la pipeline è pronta per essere applicata senza modifiche ai cataloghi reali, garantendo un’immediata possibilità di consolidamento osservativo. In questa fase, la validazione è dunque pienamente positiva e rappresenta una conferma importante della capacità predittiva del modello informazionale.